Situata vicino ai confini di Serbia e Romania e famosa per il suo patrimonio Art Nouveau, Szeged mostra il suo fascino non appena inizi a camminare tra le sue strade. Dopo la devastante alluvione del 1879, la città venne quasi completamente ricostruita e si trasformò in una vetrina degli stili architettonici più alla moda dell’epoca. Facciate dai colori pastello, grandi viali alberati e caffè eleganti contribuiscono a creare un’atmosfera unica. Il centro storico, raccolto e facile da esplorare a piedi, mescola edifici Art Nouveau, Art Deco, neoclassici ed eclettici, regalando la sensazione di muoverti all’interno di un vero museo a cielo aperto.
Indice dei contenuti
Perché Szeged è una delle città più interessanti d’Ungheria per chi ama l’architettura
L’aspetto attuale di Szeged nasce da una tragedia. Nel 1879 una violenta alluvione del fiume Tibisco (Tisza in ungherese) distrusse quasi l’intera città, lasciando in piedi solo poche centinaia di case e costringendo la comunità a ripensare completamente il proprio futuro urbano.
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La ricostruzione non fu un semplice ritorno alla normalità, bensì una vera reinvenzione. Al posto dei vicoli stretti comparvero ampi viali, presero forma piazze alberate e palazzi eleganti iniziarono a ridisegnare il paesaggio urbano. Szeged divenne così una sorta di laboratorio a cielo aperto per le idee architettoniche più moderne del tempo.
Questo processo coincise con uno dei periodi più creativi dell’architettura europea. La città accolse gli stili di fine Ottocento e inizio Novecento, mescolando facciate eclettiche a un Art Nouveau ricco di espressività. Mercanti, banchieri e professori universitari investirono in abitazioni pensate per stupire, sia all’esterno sia negli spazi interni. Scale decorative, vetrate colorate e piastrelle in ceramica trasformarono la vita quotidiana in un’esperienza estetica.
All’inizio del Novecento, il boom dell’Art Nouveau riempì gli ultimi lotti liberi del centro. Nel giro di pochi anni sorsero quasi cinquanta nuovi edifici, influenzati allo stesso tempo dalle tradizioni popolari e dai movimenti continentali. Oggi Szeged si vive come un museo di architettura a cielo aperto, dove la bellezza è nata direttamente dalla perdita.

Capire l’architettura di Szeged: stili, epoche e influenze
Per apprezzare al meglio i palazzi di Szeged, ho preparato una breve introduzione ai linguaggi architettonici della città. Szeged non è definita da un unico stile, bensì da una sequenza di tendenze nate dopo la Grande Alluvione, che hanno trasformato la città in un catalogo vivente dell’architettura europea tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Il primo stile che salta all’occhio è il neoclassico, ispirato all’antica Grecia e a Roma. Trasmette un senso di ordine e monumentalità, con facciate simmetriche, colonne e frontoni triangolari. Il Museo Ferenc Móra ne è un esempio emblematico, solenne e perfettamente equilibrato.

A breve distanza, il neobarocco introduce un linguaggio più scenografico. Curve, cupole e decorazioni ricche rendono l’architettura dinamica e teatrale. Qui gli edifici sembrano pensati per colpire lo sguardo e creare movimento nello spazio urbano.
Avvicinandoti al fiume compaiono influenze neoromaniche e neogotiche. Archi, torri e facciate in mattoni evocano l’Europa medievale, con la Cattedrale che si impone come uno dei simboli più potenti della città.
C’è poi l’eclettismo, uno stile che mette insieme riferimenti storici diversi all’interno della stessa facciata. I palazzi residenziali mescolano elementi rinascimentali, barocchi e classici, riflettendo il gusto e le ambizioni della borghesia cittadina di inizio Novecento.
Infine, emerge la vera firma di Szeged: la Secessione Ungherese, ovvero l’Art Nouveau. Linee sinuose, motivi floreali e ceramiche colorate trasformano gli edifici in opere d’arte vere e proprie. Palazzi come il Reök e la casa Ungár–Mayer raccontano meglio di qualsiasi manuale l’identità della città, rendendo l’architettura parte integrante dell’esperienza di viaggio.

Art Nouveau a Szeged: la Secessione Ungherese come identità urbana
L’Art Nouveau non definisce Szeged da solo, però è lo stile che le regala il volto più riconoscibile. Dopo la grande ricostruzione di fine Ottocento, la città divenne una delle interpreti più entusiaste della Secessione Ungherese, trasformando questo linguaggio artistico in uno strato visibile e potente della propria identità. Il risultato è una concentrazione sorprendente di edifici Art Nouveau, capace di trasformare una semplice passeggiata in una continua scoperta architettonica.
La Secessione Ungherese si distingue dalle versioni più morbide che potresti associare a Parigi o Bruxelles. A Szeged le linee appaiono più decise, i colori più intensi e le decorazioni cariche di significato. I motivi ispirati al folklore, alle piante e alle tradizioni locali sostituiscono colonne classiche e simmetrie rigorose. Le ceramiche colorate della manifattura Zsolnay, le finestre curve e i dettagli giocosi danno movimento alle facciate, come se gli edifici fossero stati modellati più che costruiti.
Ciò che rende Szeged particolarmente interessante è il fatto che questo stile non rimase confinato a palazzi lussuosi o istituzioni culturali. L’Art Nouveau entrò nella vita quotidiana. Scuole, condomini e abitazioni private lo adottarono, trasformando la sperimentazione creativa in qualcosa di normale. Attraverso l’architettura, la città non si limitò a ricostruire ciò che era andato perduto, bensì scelse di raccontare una nuova identità.
Nei paragrafi successivi trovi gli edifici più belli da osservare mentre attraversi la città con lo sguardo rivolto verso l’alto, seguendo i dettagli delle facciate.
Palazzo Reök (REÖK): il simbolo dell’Art Nouveau a Szeged
Il Palazzo Reök è considerato il più raffinato esempio di Art Nouveau ungherese a Szeged. Progettato nel 1907 da Ede Magyar, si distingue subito per i colori chiari, le forme fluide e una decorazione ricca di significati simbolici.
L’edificio fu commissionato dall’ingegnere idraulico Iván Reök e il tema dell’acqua attraversa l’intero progetto. Ninfee azzurre decorano la facciata bianca come la neve, le ringhiere dei balconi si intrecciano come piante acquatiche e le superfici mosse delle pareti ricordano onde leggere. Anche da lontano, il palazzo appare più modellato che costruito, come una scultura urbana.
All’interno puoi ammirare una scenografica scala decorata, dove foglie e fiori in metallo si arrampicano lungo le ringhiere seguendo un motivo botanico continuo. La sensazione è quella di entrare in un’opera d’arte piuttosto che in un edificio residenziale.
Nato come abitazione privata, dal 2007 il palazzo oggi ospita il Centro Regionale per le Arti, con mostre temporanee dedicate ad artisti internazionali. Al piano terra si trova anche una pasticceria molto apprezzata, che rende questa tappa una delle più piacevoli durante una passeggiata in città.
Palazzo Reök
Magyar Ede tér 2, 6720 Szeged

Palazzo Gróf: monumentalità e decorazione nella Secessione Ungherese
Il Palazzo Gróf è uno degli edifici Art Nouveau più imponenti di Szeged. Costruito tra il 1912 e il 1913 su progetto di Jenő Raichl, domina la strada grazie alle sue dimensioni e a un linguaggio decorativo ambizioso, pensato per farsi notare.
L’edificio sorge su un lotto triangolare e occupa lo spazio con grande sicurezza. La facciata è scandita da balconi, nicchie e parti aggettanti che creano ritmo e movimento. I balconi d’angolo avvolgono i piani superiori, aggiungendo profondità e un senso di continuità visiva.
Osservando con attenzione emergono motivi ispirati all’arte popolare ungherese, accostati a decorazioni ceramiche dai colori vivaci, tra il blu, il giallo e l’oro. I dettagli in ferro battuto, visibili su finestre e ringhiere, completano un palazzo ricco e fortemente espressivo, che resta impresso anche dopo una sola occhiata.
Palazzo Gróf
Tisza Lajos körút 20, 6720 Szeged

Casa Ungar-Mayer: cupole, dettagli e Art Nouveau tardo a Szeged
La Casa Ungár–Mayer è uno degli esempi più sorprendenti di Art Nouveau tardo a Szeged. L’edificio cattura lo sguardo fin dal primo momento. Progettata da Ede Magyar, racconta una fase di transizione, quando le linee fluide dell’Art Nouveau iniziarono a fondersi con influenze più eclettiche. Il risultato è una facciata fantasiosa, teatrale e leggermente onirica.
Situata su un angolo ben visibile, la casa è sormontata da una cupola d’angolo imponente, che appare quasi scolpita più che costruita. Frontoni decorati, torrette curve e dettagli in lamiera lavorata disegnano una linea del tetto che invita a rallentare e osservare. Motivi floreali e teste scolpite compaiono nei livelli superiori, aggiungendo profondità e complessità a ogni prospettiva.
All’interno, un tempo, l’eleganza proseguiva con scale decorate e gallerie interne. Al piano terra si trovava il celebre Caffè Corso, utilizzato anche come ristorante durante la prima guerra mondiale. Con il passare degli anni, i grandi appartamenti vennero suddivisi, i negozi modificarono le facciate originali e nel 1941 fu realizzato un rifugio pubblico nella cantina. Un importante intervento di restauro nel 1999 ha restituito all’edificio la sua bellezza esterna.
Casa Ungár–Mayer
Kárász utca 16, 6720 Szeged

Casa Beregi: Art Nouveau in mattoni e tradizione popolare
La Casa Beregi è uno degli edifici più riconoscibili lungo gli eleganti viali di Szeged e rappresenta un notevole esempio di Art Nouveau in mattoni in Ungheria. Progettata da Pál Kótay per un insegnante locale, interpreta la Secessione Ungherese in una forma più materica e decorativa, profondamente legata alle tradizioni artigianali.
La facciata colpisce per l’uso ricco e consapevole di colori e texture. I mattoni rossi e gialli e le parti intonacate più scure creano una superficie stratificata che cambia aspetto a seconda della luce. Tra le file di mattoni compaiono decorazioni floreali di ispirazione popolare, fondendo struttura e ornamento in un unico disegno continuo.
Salendo con lo sguardo, i dettagli diventano sempre più elaborati. Fasce decorative in laterizio cotto scandiscono il ritmo della facciata, mentre cornici e pinnacoli conferiscono all’edificio una qualità quasi preziosa, come se fosse un gioiello architettonico. Il punto culminante è la guglia d’angolo, riccamente decorata.
Nonostante i negozi al piano terra siano cambiati nel tempo, la scala, il cortile interno e la galleria conservano ancora l’atmosfera raffinata dei primi anni del Novecento.
Casa Beregi
Vár utca 3, 6720 Szeged

Casa Márer: geometrie, asimmetrie e Art Nouveau audace
La Casa Márer è uno degli esempi più insoliti di Art Nouveau geometrico a Szeged. Restaurata di recente, la sua facciata si distingue per l’uso deciso delle forme e per una asimmetria che non passa inosservata.
Bovindi, logge poco profonde e una torre d’angolo che ricorda un bastione creano una composizione dinamica, in cui i volumi sembrano inclinarsi l’uno verso l’altro come elementi scultorei.
Salendo con lo sguardo, frontoni decorativi, pinnacoli e motivi delle finestre aumentano l’effetto stratificato. Osservando con attenzione compaiono maschere grottesche, occhi che ricordano quelli di un gufo e decorazioni geometriche in stucco, tutte integrate con grande cura nel disegno complessivo.
Anche il portale d’ingresso merita una sosta, grazie al ferro battuto finemente lavorato e ai dettagli espressivi. L’edificio era nato con una funzione industriale, divenne poi residenziale e nel tempo ha ospitato laboratori e uffici universitari.
Casa Márer
Tisza Lajos Boulevard 109, 6720 Szeged

Scuola elementare femminile: un Art Nouveau sobrio e funzionale
L’ex scuola elementare femminile è un esempio sobrio ed elegante di tardo Art Nouveau a Szeged, dove la decorazione lascia spazio a chiarezza ed equilibrio. La facciata a due piani è definita da una linea di tetto arcuata, da un uso discreto del mattone e da dettagli ornamentali a fasce che riflettono un’interpretazione più contenuta e nazionale della Secessione Ungherese.
A differenza dei palazzi più scenografici della città, questo edificio trasmette un senso di compostezza e funzionalità. I motivi decorativi in laterizio animano la facciata senza sovrastarla, contribuendo a uno stile complessivo calmo, misurato e capace di esprimersi con discrezione.
La sua storia è stratificata quanto le sue mura. Nato come scuola femminile, durante la prima guerra mondiale fu trasformato in ospedale militare e in seguito utilizzato anche come prigione militare. Negli anni tra le due guerre tornò alla funzione educativa, prima di diventare la sede del liceo artistico Tömörkény, che ospita ancora oggi.
Un intervento di restauro completo nel 2008 ha conservato la facciata originale e aggiunto un’ala moderna, permettendo a questo edificio storico di continuare a formare nuove generazioni.
Scuola elementare femminile
Tömörkény Street 1, 6720 Szeged

Palazzo Flatiron: l’edificio d’angolo più curioso di Szeged
Il Palazzo Flatiron prende il nome dalla sua forma triangolare, che lo rende immediatamente riconoscibile nel tessuto urbano. Già da lontano, l’angolo affilato, il pinnacolo slanciato e la facciata articolata suggeriscono che non si tratta di un normale edificio residenziale.
Avvicinandoti a livello strada, i dettagli iniziano a svelare il vero carattere dell’edificio. I pilastri sono sormontati da delicati capitelli Art Nouveau decorati in rame rosso, mentre il portale d’ingresso e le ringhiere dei balconi mostrano un raffinato lavoro in ferro battuto. Una lampada decorativa in rame segna l’accesso principale come un gioiello incastonato nella facciata.
Il palazzo è ricco di piccole sorprese. Volti ironici compaiono in punti inattesi, foglie scolpite si arrampicano sulle teste delle colonne e decorazioni giocose emergono dove meno te lo aspetti. Persino la farmacia che un tempo occupava l’angolo presentava interni coerenti con lo stile dell’edificio, confermando l’idea di un’architettura pensata come un insieme armonico, dentro e fuori.
Flatiron
Takaréktár Street 8, Horváth Mihály Street 9, 6720 Szeged

Casa Móricz: la Secessione Ungherese della borghesia urbana
La Casa Móricz è un elegante edificio residenziale di quattro piani in stile Secessione Ungherese. Costruita tra il 1910 e il 1912 dall’architetto Jenő Ferenc Raichl per un funzionario delle poste, fu progettata pensando al comfort e allo status della borghesia medio-alta.
La facciata è arricchita da decorazioni ceramiche ispirate alla cultura popolare ungherese. All’interno, un tempo, le pareti erano decorate con pitture secessioniste, trasformando gli appartamenti privati in spazi curati nei minimi dettagli.
Al momento dell’inaugurazione l’edificio disponeva di illuminazione a gas e stufe in maiolica per il riscaldamento. Era previsto anche un ascensore fin dall’inizio, installato però solo molti anni più tardi.
Dopo la seconda guerra mondiale, la casa divenne un edificio comunale e con il tempo cadde in uno stato di progressivo degrado. Un restauro completo nel 2007 ha restituito alla struttura la sua eleganza originaria. Oggi la Casa Móricz resta una testimonianza raffinata delle ambizioni di Szeged nei primi anni del Novecento.
Casa Móricz
Szent Mihály utca 9, 6720 Szeged

Palazzo Deutsch: ceramiche, colori e decorazione Art Nouveau
Il Palazzo Deutsch è uno degli esempi più ricchi e colorati di Art Nouveau ungherese e vanta una delle facciate più decorative di Szeged. Costruito tra il 1900 e il 1902 su progetto di Mihály Erdélyi, mostra evidenti richiami al lavoro di Ödön Lechner, figura centrale della Secessione Ungherese.
Ciò che colpisce immediatamente è l’uso audace del colore. Toni di verde, blu e arancione si alternano sulla facciata grazie a ceramiche smaltate Zsolnay ispirate all’arte popolare. Sopra l’ingresso, un frontone azzurro chiaro disegna una curva morbida, sormontata da fregi decorativi dal ritmo regolare.
I balconi alternano forme chiuse a spazi aperti incorniciati da eleganti motivi floreali in ferro battuto. Anche la porta d’ingresso diventa un elemento artistico, con una lavorazione del metallo che riesce a essere decorativa e accogliente allo stesso tempo. All’interno, le scale riprendono il linguaggio ornamentale dell’esterno, rafforzando l’idea di un edificio concepito come un’opera d’arte completa, pensata in ogni dettaglio.
Palazzo Deutsch
Dózsa utca 2, 6720 Szeged

Palazzo della Chiesa Riformata: Art Nouveau tra fede e simbolismo
Il Palazzo della Chiesa Riformata si distingue per la sua posizione insolita e per la pianta pentagonale, che gli conferiscono una forte presenza visiva nel paesaggio urbano. Le ali abbracciano un cortile interno aperto, creando un interessante gioco di luci e ombre sulle balconate curve e sulle eleganti ringhiere in ferro battuto.
Il portone d’ingresso è uno degli elementi più notevoli. Suddiviso in tre parti, incorpora simboli religiosi attraverso una lavorazione del ferro stilizzata, capace di fondere fede e artigianato Art Nouveau. Più in alto, le masse del tetto introducono un richiamo barocco, mentre le linee sinuose, le cornici decorative e la varietà delle finestre danno movimento alla facciata.
Nonostante la ricchezza dei dettagli, l’edificio conserva un senso di misura che riflette i valori della Chiesa Riformata. Nazionalizzato nel 1953, continuò comunque a ospitare enti religiosi al suo interno. Il palazzo ha sempre unito funzioni religiose e residenziali e ancora oggi accoglie uffici della chiesa e dipartimenti universitari.
Palazzo della Chiesa Riformata
Tisza Lajos Boulevard 37, 6720 Szeged

Le ville gemelle di piazza Lechner: Casa Raffay e Casa Szígyártó
Queste due abitazioni affiancate in piazza Lechner mostrano come l’Art Nouveau a Szeged non sia stato appannaggio esclusivo di grandi palazzi o committenti facoltosi. Anche la classe media fece propria la Secessione Ungherese, adattandola a una dimensione più intima e domestica. Costruite come residenze private per due insegnanti, le due case raccontano un’interpretazione personale e quotidiana di questo linguaggio architettonico.
La Casa Raffay, leggermente arretrata rispetto all’angolo, è la più sobria delle due. Una fascia in ceramica smaltata corre sotto la cornice del tetto, aggiungendo una decorazione discreta che non sovrasta la facciata. L’insieme risulta equilibrato e armonioso, con un’attenzione particolare alle proporzioni più che all’eccesso decorativo.
Sull’angolo si trova invece la più espressiva Casa Szígyártó, immediatamente riconoscibile per i dettagli ceramici colorati. Motivi che richiamano le piume di pavone e cornici delle finestre riccamente decorate conferiscono all’edificio un carattere vivace e giocoso.
Casa Raffay è rimasta residenziale fino al 1990, per poi diventare un piccolo ostello per studenti. La Casa Szígyártó conserva ancora oggi la sua funzione abitativa.
Casa Raffay
Lechner Tér 2/A, 6720 Szeged
Casa Szígyártó
Lechner Tér 2/B, 6720 Szeged

Casa Raichl: l’Art Nouveau raccontata dall’architetto
La Casa Raichl rappresenta la dichiarazione personale dell’architetto Ferenc Raichl a Szeged ed è uno degli edifici Art Nouveau più espressivi della città. Pur risultando più misurata rispetto ad altri palazzi progettati dallo stesso architetto, riesce comunque a imporre la sua presenza nel paesaggio urbano.
La parte più scenografica è la facciata d’angolo. Profondi bovindi decorati con piastrelle in maiolica sporgono dal muro, sopra i quali si aprono balconi sostenuti da mensole lignee ispirate all’architettura della Transilvania. Salendo con lo sguardo, decorazioni in ceramica color ocra decorano i frontoni, guidando l’attenzione verso la torretta che emerge dal tetto come una piccola fortificazione.
Sulle facciate laterali brillano mosaici nei toni del blu e dell’oro, arricchiti da motivi di ispirazione popolare, foglie stilizzate e decorazioni floreali. I dettagli minori premiano un’osservazione ravvicinata: ringhiere in ferro battuto dalla trama quasi tessile, supporti per piante sotto le finestre e coperture in legno finemente intagliate.
Nata come casa di appartamenti con negozi al piano terra, la struttura ospitò in seguito il Cinema Apollo. Dagli anni Ottanta è entrata a far parte dell’Università di Szeged ed è stata adattata a sede scolastica, mantenendo gran parte del suo carattere esterno originale.
Casa Raichl
Szentháromság Utca 2-4, 6720 Szeged

Oltre l’Art Nouveau: altri edifici da non perdere a Szeged
Camminare per Szeged dà la sensazione di sfogliare un libro di architettura riccamente illustrato. Anche se l’Art Nouveau cattura gran parte dell’attenzione, la città è il risultato di molti più stili.
Gli edifici pubblici neoclassici raccontano un’idea di ordine e ambizione urbana. Le facciate neobarocche aggiungono una nota teatrale, mentre i più sobri palazzi residenziali di fine Ottocento fanno da cornice silenziosa a piazze alberate e grandi viali. Università, chiese e teatri completano il quadro, mostrando come l’architettura di Szeged si sia evoluta di pari passo con la vita sociale della città.
Szeged premia la curiosità. La sua bellezza sta nella facilità con cui si esplora a piedi e nel ritmo visivo che accompagna ogni passeggiata. Un attimo stai ammirando un palazzo riccamente decorato, quello dopo scopri un cortile tranquillo nascosto dietro una facciata discreta o un ingresso monumentale che rischia di passare inosservato. I caffè si aprono sotto balconi storici e la vita quotidiana scorre all’interno di edifici che hanno ben poco di ordinario.
Nelle sezioni successive ti segnalo altri edifici a cui prestare attenzione durante le tue passeggiate architettoniche a Szeged.
Cinema Belvárosi: Art Déco e cultura cinematografica a Szeged
Il Cinema Belvárosi è uno dei più riconoscibili esempi di Art Déco a Szeged e un luogo chiave per la storia del cinema ungherese. Costruito nel 1920 su progetto dell’architetto Endre Sebestyén, detiene un primato unico: è l’unico cinema in Ungheria nato appositamente come sala cinematografica e rimasto ininterrottamente in funzione fino a oggi.
Restaurato con grande attenzione nel 2019, l’edificio unisce memoria storica e innovazione. Accanto alle proiezioni trovi un’esposizione dedicata alla storia del cinema, esperienze in realtà virtuale e installazioni interattive che raccontano il cinema come arte e come tecnologia.
La sala principale può accogliere oltre 500 spettatori e conserva un ampio balcone, restituendo l’atmosfera dei grandi cinema di inizio Novecento. La sala porta il nome di Vilmos Zsigmond, direttore della fotografia premio Oscar nato a Szeged, e ospita ogni anno il Vilmos Zsigmond International Film Festival a lui dedicato. Oggi puoi assistere a proiezioni che spaziano dal cinema indipendente ungherese ai grandi classici internazionali, senza dimenticare le trasmissioni in diretta di opere e spettacoli teatrali.
Cinema Belvárosi
Vaszy Viktor tér 3, 6720 Szeged

Sinagoga Nuova: Art Nouveau, spiritualità e luce
La Sinagoga Nuova è uno dei monumenti più impressionanti di Szeged e un capolavoro dell’architettura dei primi del Novecento. Progettata da Lipót Baumhorn e completata nel 1902, unisce l’Art Nouveau a stili storici diversi in una sintesi che viene spesso associata alla Secessione Ungherese.
Entrando, lo sguardo è naturalmente attirato verso l’alto. La cupola si innalza per quasi cinquanta metri e inonda lo spazio di luce filtrata dalle vetrate istoriate realizzate da Miksa Róth. Motivi moreschi si intrecciano con nervature gotiche, colonne di ispirazione romana e superfici riccamente dipinte, dando vita a una composizione armoniosa e fortemente evocativa.
L’Arca della Torah è costruita con legni tradizionalmente associati al Tempio di Salomone, mentre i dettagli botanici rimandano a simboli antichi della tradizione ebraica. Ogni elemento appare studiato e carico di significato. Oggi la Sinagoga Nuova è sia luogo di culto sia spazio per concerti ed eventi culturali. Pur essendo la seconda sinagoga più grande d’Ungheria, dopo la Grande Sinagoga di Budapest, e una delle più grandi al mondo, conserva un’atmosfera intima, silenziosa e profondamente intensa.
Sinagoga Nuova
Jósika Utca 10, 6722 Szeged

Porta degli Eroi: memoria storica e architettura monumentale
La Porta degli Eroi, Hősök Kapuja in ungherese, appartiene a un linguaggio architettonico molto più solenne e celebrativo rispetto all’Art Nouveau. Costruita negli anni Trenta per commemorare i soldati caduti durante la prima guerra mondiale, riflette un’idea di memoria collettiva e riflessione morale, lontana da qualsiasi intento decorativo.
La struttura è decisa e simmetrica, con linee pulite e una presenza monumentale che la distingue immediatamente dalle facciate più organiche degli edifici circostanti. L’elemento più significativo è l’affresco dipinto all’interno dell’arco, opera di Vilmos Aba-Novák, uno dei più importanti muralisti ungheresi del Novecento.
Le immagini sono intense, cariche di emozione e volutamente drammatiche, trasformando il passaggio sotto l’arco in uno spazio narrativo più che in un semplice attraversamento urbano. Camminare sotto la Porta degli Eroi significa entrare fisicamente dentro una dichiarazione storica, dove architettura e memoria si fondono in modo potente e diretto.
Porta degli Eroi
Boldogasszony sgrt., 6725 Szeged

Casa Nera: Rinascimento e Barocco nel cuore di Szeged
La Casa Nera, Fekete Ház in ungherese, si riconosce subito nel centro di Szeged. Nonostante il nome, l’edificio non è realmente nero. Le origini sono rinascimentali e barocche e l’aspetto attuale è il risultato di trasformazioni successive avvenute nel corso dei secoli.
Osservando con attenzione noti finestre ad arco, proporzioni più massicce e decorazioni semplici, legate a tradizioni architettoniche più antiche. L’impressione è quella di un edificio solido e storico, che crea un contrasto netto con le curve colorate e decorative dei palazzi Art Nouveau della città.
Oggi la Casa Nera ospita mostre curate dal Museo Ferenc Móra. Durante la nostra visita c’erano delle esposizioni di arte figurativa, una farmacia storica ricostruita e una piccola ma affascinante mostra dedicata ai primi asili.
Fekete Ház (Casa Nera)
Somogyi utca 13, 6720 Szeged

Palazzo Milkó: eleganza neorinascimentale a Szeged
Il Palazzo Milkó è uno degli esempi più evidenti di architettura neorinascimentale francese a Szeged e si individua facilmente a pochi passi dal Museo Ferenc Móra. Costruito nel 1883, fu progettato da Ödön Lechner e Gyula Pártos, il duo che in seguito avrebbe avuto un ruolo centrale nello sviluppo della Secessione Ungherese.
La sua storia è sorprendentemente articolata. Al livello stradale il palazzo ospitava originariamente diversi negozi, riflettendo il carattere commerciale e vivace della città di fine Ottocento. Nel 1934 il dottor Gyula Holtzer affidò all’architetto Pál Ligeti una ristrutturazione degli interni, con l’aggiunta di appartamenti su mezzanino che aggiornarono l’edificio senza alterarne l’elegante facciata.
L’intervento più recente risale al 2024, quando il Comune di Szeged ha promosso un restauro completo, investendo in modo significativo nel recupero della struttura e degli elementi decorativi. Oggi il Palazzo Milkó appare rinnovato e curato, esempio concreto di come Szeged continui a valorizzare e proteggere il proprio patrimonio architettonico.
Palazzo Milkó
Roosevelt tér 5, 6720 Szeged

Torre dell’acqua di Szeged: ingegneria, panorama e primi accenni Art Nouveau
La Torre dell’acqua di Szeged è uno dei primi monumenti industriali in cemento armato dell’Ungheria e una visita sorprendentemente interessante. Costruita nel 1904 su progetto di Szilárd Zielinski, fu la prima torre dell’acqua del Paese realizzata interamente in cemento armato. Ancora oggi svolge la sua funzione originale.
La torre si innalza sopra piazza Szent István, circondata da un parco e dai busti di sette architetti che contribuirono alla rinascita di Szeged dopo la Grande Alluvione. Entrando all’interno trovi una piccola ma curata esposizione, dove spicca anche un pendolo di Foucault che dimostra visivamente la rotazione della Terra.
Salendo i numerosi gradini fino in cima, vieni ripagato con uno dei panorami più belli sulla città. Durante la salita puoi osservare vecchie bottiglie di soda colorate e pannelli dedicati alla storia dell’ingegneria e della fisica. Le linee geometriche essenziali della torre rivelano anche accenni di primo Art Nouveau, dimostrando come funzionalità e eleganza di inizio Novecento potessero convivere nello stesso progetto.
Torre dell’acqua
Szent István tér, 6720 Szeged

Dove dormire a Szeged
Durante il tuo viaggio a Szeged, ti consiglio di scegliere un alloggio in centro città. Le principali attrazioni sono raggiungibili comodamente a piedi, dalla Cattedrale alla Sinagoga Nuova, fino al Teatro Nazionale.
Art Hotel Szeged è una soluzione molto apprezzata nel cuore della città. Gli ambienti sono moderni e curati, il ristorante propone piatti ungheresi e internazionali e la colazione è inclusa. Il fiume Tibisco si trova a soli due minuti a piedi, perfetto per una passeggiata serale.
Se preferisci un appartamento, il residence Noir Hotel offre monolocali climatizzati dotati di angolo cottura, macchina del caffè, frigorifero e bagno privato. La struttura è davvero molto bella ed è stata citata dalle Guide Michelin.
Per una soluzione più economica, Frasolis Studio Apartman è un piccolo appartamento ben progettato, ideale per due persone. Semplice, accogliente e con un ottimo rapporto qualità-prezzo, rappresenta un’ottima scelta per un soggiorno essenziale e piacevole.

Szeged e architettura: considerazioni finali
Le strade di Szeged sono una vera galleria a cielo aperto, dove Art Nouveau, Art Déco, neoclassico ed eclettismo convivono in un’armonia insieme sorprendente e autentica. La ricostruzione dopo una tragedia si è trasformata in uno dei paesaggi architettonici più affascinanti dell’Ungheria e dell’Europa continentale.
Questa guida rappresenta solo un primo assaggio. Oltre ai palazzi più noti e ai monumenti simbolo, Szeged nasconde molte altre gemme che meritano di essere incluse in una passeggiata attenta. Edifici come la Casa Déri Miksa, il Palazzo Tisza, il Palazzo delle Poste, la Casa Reizner, Villa Békési e molti altri sono disseminati in città, ognuno con una storia propria e un linguaggio architettonico distintivo. Alcune di queste strutture non sono nemmeno ancora ben documentate nelle guide tradizionali, e proprio questo rende la scoperta ancora più stimolante.
Esplorare l’architettura di Szeged significa concederti il tempo di rallentare, seguire le curve di una facciata, sbirciare in un cortile o entrare in un edificio che altrimenti passeresti oltre senza notarlo. È un modo di viaggiare fatto di attenzione e curiosità, dove la città si rivela poco a poco, dettaglio dopo dettaglio.
Se sei già stato a Szeged, o se durante la lettura hai trovato edifici che ti hanno colpito particolarmente, condividi le tue impressioni nei commenti. Luoghi e dettagli notati passeggiando o scoperti per caso, aiutano a costruire uno sguardo collettivo sulla città e a rendere questo racconto ancora più ricco.
